Fabio Corsatto ed il Medio Formato: Guarda Tutte le Foto

Abbiamo conosciuto Fabio al suo esordio nel mondo della fotografia analogica: dopo quasi un anno, e molti scatti in più, abbiamo voluto incontrarlo nuovamente per sapere come sta andando la sua esplorazione di questo fantastico mondo.

© Fabio Corsatto - Pellicola Lomography Color Negative 800 120

Ciao Fabio, bentornato! E' passato un po' di tempo dalla tua prima intervista: com'é andato quest'anno?

Ciao! È davvero un piacere essere di nuovo qui sul magazine Lomography, grazie! È stato un anno in cui ho scattato molti rullini, ho provato molte macchine e ho cercato il metodo migliore per scansionare i negativi. Sono contento dei risultati che fino ad ora ho ottenuto! Ho scattato per lo più ritratti ad amici, purtroppo pochi paesaggi perché non ho viaggiato molto. Nonostante ci siano state lunghe pause ad intervallare un progetto ed un altro, non penso ciò abbia interferito negativamente con la mia produzione fotografica; anzi sono convinto che essa ne abbia beneficiato perché ogni volta che ho ripreso in mano una fotocamera era avvenuta in me, seppur piccola, una crescita.

© Fabio Corsatto - Pellicole Redscale XR 120 ISO 50–200, Berlin Kino B/N 400 ISO 120 e LomoChrome Purple 120

La tua LomoHome è sempre in aggiornamento: stai dedicando molto tempo alla fotografia analogica?

La maggior parte del tempo libero la dedico alla fotografia analogica. Porto sempre con me una macchina fotografica dalla mia collezione, diverse macchine infatti mi permettono di ottenere risultati originali, nella speranza di essere sempre pronto a cogliere l’istante. Tuttavia trovare le combinazioni perfette tra macchina, rullino e soggetto è per me arduo, perché mi affeziono a un certo effetto, come può essere quello dato dalla mia Nikon compatta quando uso il flash ed una pellicola in bianco e nero, e vorrei utilizzarlo per catturare tutto ciò che davvero mi piace come quelle sfumature di rosa che rimangono nel cielo al tramonto, cosa impossibile…Leggo vecchi libri sulla fotografia, dove trovo la maggior parte delle informazioni. L’approfondire il mondo analogico crea in me l’impulso per una costante ricerca di nuove macchine fotografiche che facciano al caso mio, mi attirano molto anche i vari accessori ormai in disuso con il digitale. Ad esempio uno dei libri che leggo spesso è quello sui filtri fotografici, trovo sia molto più semplice e divertente creare gli effetti con essi che cercare di ricrearli al computer e non è la stessa cosa. Leggere non mi è mai piaciuto molto ma trovo che sia il modo più semplice e veloce per capire il mondo analogico, inoltre leggendo questi vecchi libri mi sento un po’ più vicino a quell'epoca.

© Fabio Corsatto

Abbiamo anche notato che stai usando molto le pellicole 120: cosa ti piace di questo formato?

Mi piace avere a disposizione pochissimi scatti, il che mi porta a pensare di più, a non fotografare impulsivamente ogni cosa, tendo ad essere più preciso nella messa a fuoco, curo di più l'inquadratura, guardo con più attenzione tutto ciò che mi circonda per poter catturare sulla pellicola le cose più interessanti. Ovviamente gli scatti "sprecati" non mancano mai, tuttavia qualche volta è bello anche perdersi, puntare e scattare senza pensarci troppo. Le pellicole 120 le trovo molto più semplici da scansionare rispetto agli altri formati: uso la combo maschera DigitaLIZA 120 ed uno scanner piano, così riesco a stendere al meglio la pellicola, ottenendo la nitidezza che cerco in fase di digitalizzazione.

Questo formato mi permette di stare meno attaccato al computer quando è l'ora di scansionare, non mi piace molto cambiare o aggiungere colori e vista la grandezza del negativo riesco quasi subito a capire se uno scatto è ben riuscito oppure no. Uno dei lati negativi è la polvere, per quanto si possa pulire, ce n'è sempre.

In base a cosa decidi se scattare in 35 mm o 120?

Ho questa brutta abitudine di dover per forza togliere ogni singolo granello di polvere ma bisogna anche viverla con leggerezza, divertirsi e portare a casa dei bei ricordi è più importante di una fotografia perfetta. Penso che le belle fotografie si facciano col tempo e soprattutto le scatti quando meno te l'aspetti, in ogni caso resta un concetto altamente soggettivo, oggettiva invece è la tecnica e le varie regole sulla fotografia quindi al momento della scelta non mi va di escludere nulla e quando mi preparo per scattare porto un po' di tutto: rullini a colori, in bianco e nero, filtri colorati, diverse macchine... Una cosa che faccio spesso è utilizzare il 35mm come una sorta di allenamento, un po' come se dovessi prepararmi al momento in cui arriverà la luce giusta, momento in cui userò il formato 120.

© Fabio Corsatto

Quale fotocamera hai usato per queste fantastiche foto?

Grazie!! Per queste foto ho usato la Rolleiflex 2.8F: utilizza una pellicola 6×6 cm, da 12 fotogrammi ed è stata la macchina professionale per eccellenza negli anni 50-60. Nell'ultimo anno ho scattato molto con questa macchina, era di mio nonno e l'ha conservata perfettamente, chiusa nella sua custodia su di una mensola per gli ultimi 20 anni, ho quindi pensato bene di doverla rispolverare! Oltre all'estetica e al piacere di utilizzare un oggetto del genere, mi piace la sua precisione e la meccanica silenziosa. Ha una qualità più alta rispetto alle reflex a 35mm e nonostante la facilità con cui avrei potuto ottenere immagini decisamente più nitide, ho dovuto litigarci parecchio perché all'inizio era tremendamente difficile inquadrare: l'immagine nel mirino è sì molto grande e luminosa ma si muove al contrario rispetto agli spostamenti della macchina nell'asse orizzontale, poi ho avuto parecchia difficoltà nella messa a fuoco dell'immagine perché lo schermo originale, con lo split, era troppo piccolo per poter fare ritratti precisi dunque l'ho sostituito. Da quel momento non nego di non aver sbagliato ancora, però è stata una continua crescita coi ritratti realizzati e la mia affinità con questa bellissima macchina fotografica è cresciuta tanto! Ho notato che da quando ho iniziato ad usarla più spesso, mi viene più facile isolare il soggetto in una fotografia quadrata rispetto al classico 24x36.

© Fabio Corsatto

L'anno scorso ci hai svelato che avevi in programma di provare il maggior numero di fotocamere e pellicole: sei riuscito nel tuo intento?

Mi sono focalizzato molto sulle classiche fotocamere a 35 mm, anche se si assomigliano tra loro c'è sempre un dettaglio, per quanto possa sembrare insignificante, che le rende uniche: le differenze d'età, il loro evolversi col tempo permettono di ottenere risultati diversi. La Olympus OM-1 di mio nonno resta la macchina fotografica con cui riesco a cambiare più rapidamente tempi e diaframmi, perché posizionati entrambi davanti al corpo macchina, ho quindi sempre una mano libera da dedicare al pulsante di scatto, è perfetta quando devo essere in grado di cogliere il momento al volo. Al contrario macchine fotografiche come la Canon FT, Zenit 12XP, Pentax K1000, sono sempre molto semplici ma le trovo un po' più lente, per via dei tempi di scatto posizionati nella parte superiore, come per la maggior parte delle macchine fotografiche. Cercando comodità e velocità ho provato reflex con la messa a fuoco automatica, come la Nikon F4s, ma nonostante l'enorme vantaggio che si guadagna con l'autofocus, quella rotella dei tempi resta sempre posizionata sopra al corpo macchina e per me che penso sempre prima al diaframma non mi convince a pieno, preferisco quindi usarle quando non sono di fretta.

© Fabio Corsatto

Ignoravo le compatte, quelle che usavo da bambino e che ho riscoperto, proprio per la loro semplicità permettono di non pensarci due volte, essere rapido e portare a casa ricordi. Una delle prime macchine di questo tipo che ho stretto tra le mani è stata infatti una Olympus Mju zoom, ottima macchina ma sono riuscito a scattarci solo un rullino perché danneggiata. Ho scoperto poi una point and shoot molto strana: la Yashica Samurai X3.0. Assomiglia ad una handycam ma è una fotocamera; da impugnare con una mano mentre con l’altra utilizzi lo zoom…lentissimo, così come la messa a fuoco, inoltre è una macchina scomoda e ingombrante, insomma non una macchina da tutti i giorni. Nonostante siano queste le sue caratteristiche essenziali è davvero divertente utilizzarla, uno dei vantaggi di questa fotocamera è poi la quantità di fotogrammi: puoi scattarne il doppio (mezzo formato).

Nell’ultimo periodo mi sono ritrovato spesso ad utilizzare la Nikon Lite Touch Zoom 130 ED, poiché soddisfa le mie necessità essendo semplice, rapida e soprattutto affidabile. Ho provato anche qualche macchina più tosta ed impegnativa a medio formato come la Mamiya 645: una macchina solida, rumorosa e molto precisa, in questo caso l'immagine grande 6x4,5 non mi convince molto, se fosse stato il contrario, l'avrei trovata più interessante perché con questa Mamiya trovo un po' scomodo scattare in verticale.

La Pentacon six TL è stata fino ad ora la macchina fotografica più semplice che ho provato a medio formato, ha una buona qualità ma non è molto divertente da usare Ed infine la Rolleiflex 2.8F di mio nonno, che tra l'altro è stata la prima medio formato che ho provato, di cui ne ho parlato prima. Le macchine a medio formato non sono comodissime da portare con sé in una passeggiata, la maggior parte ha un peso non indifferente, ma ne vale decisamente la fatica. Ho provato molte pellicole e quelle che ho trovato più interessanti sono la Lomography Berlin Kino 400 un bianco e nero dalla grana ben visibile, la Lomography Color Negative 800 dai colori accesi, la Lomography Purple che mi porta in un altro mondo, la CineStill 800t pellicola super cinematografica, e la Kodak Gold 200 che ormai è diventato un mio classico. La passione è tanta e io non ne ho mai abbastanza! Credo sia ora di una nuova macchina fotografica analogica a medio formato, magari che non crei fotogrammi quadrati, forse un 6x7, così, giusto per non esagerare :)

© Fabio Corsatto

Hai nuovi progetti-collaborazioni in programma?

Continuerò a fotografare in analogico e cercherò di provare molte altre macchine fotografiche analogiche e altri tipi di pellicola. Non ho ancora mai provato a sviluppare in casa, mi piacerebbe sperimentare anche per potermi sentire ancora più vicino al mondo della fotografia analogica. Penso che cercherò di più l'aspetto artistico, nei miei scatti c'è molta tecnica e semplicità, non so ancora bene cosa aggiungere ma vorrei fosse qualcosa di emozionante.

Di questi tempi si stampa pochissimo, gli album di fotografie di una volta mancano sempre di più nelle case, col digitale è facile perdersi nella possibilità di poter scattare migliaia di foto, mi piacerebbe quindi fare una raccolta di mie fotografie e stamparle in un libro, sulla carta avranno un valore aggiunto. Farò qualche prova con tutti gli scatti che ho, mi affascina anche l’idea di una raccolta senza un tema specifico ma a più capitoli. Mi piacerebbe anche partecipare o organizzare una mostra fotografica con tanti altri fotografi, creare uno spazio dove poter incontrare sempre più persone appassionate di fotografia analogica, arte, musica o cinema, insomma acquisire nuove prospettive. Grazie per aver letto fino a qui!


Segui Fabio sulla sua LomoHome e sul suo profilo Instagram.

เขียนโดย melissaperitore เมื่อ 2022-05-02 ในหมวด #gear

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