Il bianco e nero, essenza delle cose: un'intervista a Marco

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Marco è un ragioniere e fotoamatore della provincia di Firenze. È iscritto alla Community di Lomography dal 2017, dopo essersi imbattuto in un video sulla Belair X 6 12 Jetsetter. Questa macchina lo ha affascinato a tal punto da decidere di addentrarsi seriamente nell'affascinante universo analogico, una realtà che fino a poco tempo prima riteneva quasi scomparsa.

Ciao Marco! È un piacere averti qua con noi! Siamo curiosi di sapere come mai hai deciso di avventurarti nell’affascinante universo analogico, puoi raccontarcelo?

Sono passato al digitale nel 2007, ma ho cominciato a fotografare con le mitiche Instamatic della Kodak negli anni '70, ed ho comprato la mia prima reflex (una Yashica FX3) nel 1980. A quei tempi fotografavo in diapositiva ma, con il passare degli anni e l'avanzata del digitale, i laboratori di sviluppo si trovavano sempre meno. Decisi cosí di passare al digitale. Ultimamente c'è stato, anche grazie a Lomography, un “revival” della pellicola; personalmente la ritengo più affascinante del digitale. Con la pellicola, infatti, è implicato un maggior coinvolgimento del fotografo anche dal punto di vista sensoriale: la pellicola la vedi, la tocchi, la sviluppi e perché no, la annusi! Un mio amico fotografo mi ha poi insegnato a sviluppare il bianco e nero, non lo avevo mai fatto e che dire, è stato un colpo di fulmine!

Credits: marcoyeti56

La gran parte degli scatti della tua Lomohome sono paesaggi avvolti in un’atmosfera sospesa nel tempo. Che cosa vuoi raccontare tramite le tue fotografie?

Le mie fotografie di paesaggio, da appassionato di Tim Burton, sono un po' cupe; possibilmente presentano nuvole ed un cielo scuro che ne mette in risalto le forme affascinanti. Non a caso mi piace fotografare quando il tempo è perturbato, nei momenti in cui il passaggio passa dal bello al brutto e viceversa. Ritengo che esprimano un po' quello che è, almeno per me, la vita: una sorta di passaggio sospeso tra chiari e scuri, rappresentanti il bello ed il brutto della vita, una ricerca di qualcosa che nemmeno noi sappiamo. A tal proposito ricordo che, molti anni fa, mi trovai a Castelluccio Di Norcia una mattina molto presto. Mi misi a sedere sul ciglio della strada che volge verso la piana; dall'alto le nuvole proiettavano ombre sui campi colorati di lenticchie ed i papaveri. Si sentivano solo i rumori della natura e qualche voce in lontananza. In quel momento mi sono sentito in pace con il mondo e certo di fare parte di qualcosa più grande.

Perché la scelta del bianco e nero?

Per me il bianco e nero è fondamentale perché esprime l'essenza delle cose, senza distrazioni.

Un paesaggio in bianco e nero quanto e come cambia da un paesaggio a colori?

Proprio per quanto detto prima, cambia moltissimo: una foto banale nella forma può apparire bella se a colori. Ad esempio: se fotografi un campo di papaveri con la luce giusta nelle campagne Senesi, a colori la foto potrà risultare bella, ma in bianco e nero saprà di poco. Con questo non voglio dire che non mi piacciano le fotografie a colori, tutt'altro! Si tratta però di un approccio diverso alla fotografia.

Credits: marcoyeti56

Pellicola e fotocamera preferite?

Dopo averne provate diverse ho potuto constatare che la Rollei Infrared è la mia; si tratta di una pellicola polivalente e specialistica allo stesso tempo, basta avere un po' di dimestichezza con i filtri e gli sviluppi. Utilizzo come sviluppatori il R09 one shot o il HC 110 Kodak, a seconda della tipologia di scatti. Puoi ottenere una buona scala di grigi e bianchi e neri intensi utilizzando i filtri rossi o infrarossi 720 nm. Non ho preferenze in termini di macchine fotografiche ma, se proprio devo scegliere, ne menziono due: la Mamiya 645E, una medio formato, e la Rolleicord V, che, oltre ad essere un apparecchio storico, era la macchina fotografica di mio padre.

Quali sono state le tue principali fonti di ispirazione?

Sono molti i fotografi che mi piacciono, ma ne menziono solo due: Hansel Adams per il paesaggio in bianco e nero e Franco Fontana per il colore.

Che cosa rappresenta Lomography per te?

Lomography è condivisione, amicizia e fotografia, senza pettegolezzi, soldi e politica.

Qual’ è il tuo scatto preferito nella tua Lomohome e perché?

Non ho preferenze ma, se proprio devo, nell'album Oldies but Goodies, si trova una foto del Carnevale di Venezia dove si vede un'elegante signora dallo sguardo pacato ed una mezza faccia, nello sfondo, che ricorda un arlecchino burlone che si prende gioco del suo padrone.

Credits: marcoyeti56

Sei in contatto con altri lomografi? Credi che grazie alla Community tu abbia avuto modo di entrare in contatto con chi, come te, ha le tue stesse passioni?

Certo che sono in contatto con altri lomografi! Aronne, al quale ho fatto lezione sull'uso dei filtri per il bianco e nero, Marcomaestro, che mi ha raccontato che sua nonna era Fiorentina, ed altri ancora, con i quali ci siamo scambiati non solo “like” ma anche informazioni sull'utilizzo delle pellicole, sviluppi o filtri da utilizzare per le nostre foto.


Ringraziamo Marco per questa intervista! Non mancate di visitare la LomoHome di marcoyeti56 per sfogliare i suoi meravigliosi album.

เขียนโดย chiaracarlucci เมื่อ 2018-11-23 ในหมวด

2 ความคิดเห็น

  1. aronne
    aronne ·

    Bellissima intervista e foto grandiose! Grande Marco! Parole e forme essenziali e profonde!
    Grazie ancora @marcoyeti56 per i preziosi consigli su filtri, tiraggio della pellicola e altre chicche analogiche!

  2. dr_reineke
    dr_reineke ·

    I appreciate your photographs very much!

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